giovedì 1 luglio 2010

Corti and Cigarettes 2010, vince Camaiti

Corti and Cigarettes muove i suoi primi passi, e sono già passi da gigante. Nato quasi per gioco tre anni fa, con la serata finale di ieri il Festival internazionale di cortometraggi piomba di diritto tra gli appuntamenti da non perdere delle future estati romane.

La terza edizione vede il trionfo di Massimiliano Camaiti, vincitore con il suo “L’amore non esiste” sia del premio come miglior corto sia del Premio Cinecittà Luce, che assicurerà al film l’impagabile “lusso” della distribuzione in sala. Il tutto sotto l’occhio esperto di una giuria di primo piano presieduta da Bruno Altissimi e composta dalle attrici Ana Caterina Morariu e Monica Scattini, dall'autore Rai Adriano De Maio, dallo scenografo premio Oscar Osvaldo Desideri e dai registi Giancarlo Scarchilli, Alexis Sweet e Marco Filiberti.

Annamaria Liguori (presidente del Festival), la giuria e l’avv. Luciano Sovena (Amministratore delegato di Cinecittà Luce) hanno apprezzato l’ironia graffiante, concisa, diretta di “L’amore non esiste”, impreziosito inoltre da un surreale Pietro Sermonti.

Serata di grandi attori: come migliore interprete è premiato infatti Massimo Poggio, figlio alle prese con il vecchio padre in “L’esame” di Andrea De Sica. È l’attore Pino Quartullo a premiare il collega.

Il miglior soggetto invece è andato ai più esperti Werther Germondari e Laura Spagnoli, autori di “Per Versum”, piccolo gioiello che gioca sul sottile confine tra comicità e tragedia.

Menzione Speciale infine consegnata da Maurizio Ponzi al commovente “Banduryst”: sogno e realtà si confondono nella vita di Vasyl, musicista costretto a consegnare bombole del gas per sopravvivere.

A bocca asciutta, ma comunque interessantissimi, “Il vincitore” di Davide Labanti, sguardo “teatrale” all’Italia della crisi, e “He Xenjym Helium” di Giuseppe Schettino, che porta al Festival un po’ di sano sperimentalismo.

Fuori concorso invece è presentato “19 giorni di massima sicurezza” di Enzo De Camillis, su un tragico caso di errore giudiziario. Il film ha ricevuto anche un riconoscimento per la migliore fotografia, consegnato da Giuseppe Francone a Roberto Girometti. Sempre fuori concorso è stata proiettata una breve clip de “Il Compleanno” di Marco Filiberti, reduce da un discreto successo a Venezia.

La serata, condotta dall’attrice Giulietta Revel, allietata dal Jazz di Antonello Sorrentino, è animata dalla presenza di numerosi ospiti d’eccezione quali , Piera Degli Esposti, chiamata a premiare Roberta Allegrini per la fotografia del film “Il compleanno”, Stefano Di Tommaso, Consigliere d’Amministrazione della “Roma-Lazio Film Commission”, il consigliere regionale Carlo De Romanis, il critico de “Il messaggero” Fabio Ferzetti, l’attrice Sidne Rome, l’ex ministro Girolamo Sirchia, lo sceneggiatore Alfredo Covelli, e il doppiatore Angelo Maggi.

I corti sono forma d’arte sempre viva, sottoterra di brevi illuminazioni in continuo movimento e rigenerazione. Essi sono per il cinema dei “grandi”, come piccole ma irrinunciabili iniezioni di fiducia e nuove idee. Dopo ieri sera la fiducia non può che essere tanta.

Fiducia nel cinema, dato per morto e invece vivissimo proprio dove e quando ancora bisogna combattere per farlo. Fiducia in Roma, città capace una volta di più di ospitare manifestazioni di questo genere. Infine fiducia nei giovani che il Festival hanno creato, sfidando tempi di drastici tagli e depauperamento diffuso nel mondo della cultura e del cinema in particolare.

Riccardo Antonangeli

FONTE: MP NEWS ( www.mpnews.it )