martedì 26 febbraio 2008

Incontro con il regista e il cast de Il mattino ha l'oro in bocca





Il cast de Il mattino ha l’oro in bocca ha risposto alle domande della stampa dopo la proiezione del film che racconta le vicende della vita di Marco Baldini.
La diversità di questa pellicola dall’opera prima del regista Francesco Patierno Pater Familias è così palese che il regista la giustifica così: “Avevo una voglia pazzesca di fare un film diverso da Pater Familias. Io vedo così il mio percorso: devo fare tanti film diversi tra loro per arrivare a fare il film. Questo è un film differente per target, soprattutto perché parte già largo a priori: il cast e la storia raccontata attirano già di loro un grande pubblico”.

La costruzione dei personaggi

Qui si portano in scena personaggi che sono ancora nel fiore dell’attività artistica, e la difficoltà nell’interpretarli non è cosa da poco. Elio Germano, che fa Baldini, dice: “Aveva poco senso imitare Marco, siccome dovevamo raccontare una storia indipendente da quello che è il personaggio che tutti conosciamo. Quindi ho voluto allontanarmi da lui e creare un personaggio a sé stante, come fosse un fumetto; mi sono mosso su un binario parallelo, nella storia ci sono anche delle cose inventate. Mi piaceva molto la distanza che il personaggio aveva dalle cose e il suo conseguente cinismo. Un paio di volte Baldini è anche venuto sul set, è un tipo talmente particolare che non saprei dire cosa ne pensava, se gli piacesse o meno”. Interessante, e inedita, la rappresentazione che si dà di Fiorello: “Imitare Fiorello è impossibile – dice Corrado Fortuna che lo interpreta – per la sua poliedricità, sicché nella costruzione del personaggio ci siamo ispirati ai racconti di quegli anni lì che abbiamo raccolto in giro. Non ne ho imitato il look, ci siamo basati soprattutto sull’aspetto selvaggio di Fiorello in quel periodo”.
Il lavoro di Germano e Patierno sul protagonista è stato complesso e il regista ci tiene a raccontarlo: “Ho strappato una foto da una rivista di moda, l’ho fatta vedere ad Elio e gli ho detto di partire da quella. Era una foto pubblicitaria di Ethan Hawke. Man mano che tutto maturava Elio l’ha riempita di note. Abbiamo collaborato così tanto che non ricordo nemmeno quali idee sono sue e quali mie”.
Per Patierno la scelta di fare nomi e cognomi è stata l’unica percorribile ad un certo punto: “Il primo problema che mi si è presentato è stato quello di fare o no i nomi veri. All’inizio ero fermo sull’idea di non farli, sembrava ridicolo fare un film su Marco Baldini dove c’erano Fiorello, Cecchetto e gli altri. Poi invece ho maturato l’idea di rischiare, anche perché i personaggi erano talmente riconoscibili che a quel punto sarebbe stato ridicolo non chiamarli col proprio nome”.
Anche Laura Chiatti, nei panni di una cassiera della sala scommesse, si è trovata benissimo a lavorare col regista: “Lavorare con lui è stata un’esperienza spiazzante. Quando gli chiedevo come andasse fatta una scena, lui mi rispondeva di farla come me la sentivo, come volevo, di interpretare il personaggio di Cristiana a modo mio. E’ un vero neorealista. Dopo aver lavorato con Sorrentino con il quale bisogna stare attenti anche alle virgole, mi sono trovata ad avere a che fare con un regista che ci ha lasciato completa carta bianca”.

Il gioco e la radio

Il ruolo del gioco d’azzardo è funzionale alla storia e sia il regista che l’attore ci si sono dovuti confrontare: “ Non amo il gioco, le sale me le sono dovute far piacere. – dice il regista - Nonostante ci sia una scena di poker e molte sequenze nella sala scommesse, non volevo fare un film sul gioco. La sala diventa solo una sezione della storia”. Germano invece: “Non è che io sia un gran giocatore, però mi piace giocare e prendere rischi nel mio lavoro”.
Radio Deejay è onnipresente nella storia, e alcune scene sono state girate proprio negli studi dove registravano negli anni ’80 i due mattatori radiofonici: “La radio è stato l’unico punto di contatto con la realtà delle vicende. Abbiamo ascoltato – dice Elio - e risascoltato le registrazioni originali, sia di Radio Dejaay che di Radio Fantasy, e poi abbiamo fatto dei veri programmi radio, con chiamate reali. Ci siamo cimentati ad improvvisare come facevano i protagonisti”. Patierno s’intromette ed aggiunge: “Pensate che Gianmarco (Tognazzi ndr) è un appassionato di radio, ed ha fatto realmente il regista delle trasmissioni radiofoniche sul set. Ha parlato a lungo con il personaggio che ha interpretato, Danny, per indirizzare al meglio il ruolo. Linus è stato l’unico di Radio Deejay a vedere il film; nonostante ci siano ancora delle pendenze con Marco Baldini, ha dovuto ammettere che in fondo quel personaggio che stava lì sul grande schermo gli era proprio simpatico”.

Germano e il successo

Elio Germano è considerato un po’ da tutti il migliore attore della sua generazione: anche in questo caso si conferma mai banale e molto introspettivo nell’interpretazione di ciò che gli viene proposto. Nel 2007 è arrivata la consacrazione in Mio fratello è figlio unico, dove lui, nel ruolo di Accio, si è aggiudicato il David di Donatello come Miglior attore protagonista: “Dopo il premio del 2007 ho avuto molto lavoro. Le offerte non mi sono di certo mancate: sono soddisfatto però perché ho fatto tutte cose interessanti. Forse ho lavorato un po’ troppo, però si sa in questo lavoro ci sono anche momenti di ‘riflessione’ molto prolungati. Di sicuro sto meglio adesso che lavoro tanto di quando stavo a casa a non fare nulla”.

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