lunedì 11 febbraio 2008

Intervista a Sylvester Stallone in Italia per presentare John Rambo - Sly: "Fatemi fare un quinto Rambo"



Il leggendario Sylvester Stallone, a Roma per presentare il suo ultimo film John Rambo, risponde nella gremita sala conferenze dell’Hotel Hassler alle domande della stampa.
Gli eroi moderni - dice – non devono avere muscoli o prestanza fisica, ma cuore e cervello, nient’altro!”. Lo sa bene il ragazzone di Philadelphia che ha deciso di ambientare il suo ultimo Rambo nell’inferno della guerra civile birmana, portando alla luce barbarie spesso soffocate: “Nel mondo ci sono tante guerre: Darfur, Iraq, Somalia. Ma ce ne sono anche altre silenziose, vedi la Birmania: lì si combatte una devastante guerra civile da ben 60 anni senza che nessuno ne parli con decisione. Ho pensato che Rambo non sarebbe potuto tornare a combattere in una guerra famosa e così la Birmania è stata funzionale alla storia in due modi: uno nell’educare ed informare i più giovani di una guerra fratricida che si consuma quotidianamente, l’altro nel permettere a Rambo di poter tornare a confrontarsi col proprio inferno personale e con la propria natura omicida”.
Maliziosamente punzecchiato sul suo stato di forma sempre smagliante Sly scherzando dice: “Ho tre figlie che sono delle forze della natura: correre dietro a loro è il segreto della mia forma. Uomini correte dietro ai vostri figli e vedrete come vi manterrete in forma!”.
Quando poi gli si chiede perché in tutti i Rambo, compreso quest’ultimo, non ci sia mai stata una scena di sesso, risponde divertito: “Evidentemente John in una qualche esplosione ha perso qualcosa lì sotto quando era in Vietnam, e da quel giorno compensa le mancanze con dei grandissimi coltelli”.
Il nuovo film contiene un livello di violenza mai così elevato in un film di Stallone: “Ho dovuto inserire tutti quei cadaveri e quegli abusi perché sono stato praticamente costretto a farlo dalla realtà raccapricciante che si vive in quell’inferno che è la Birmania. Ad esempio qualche tempo fa è uscita la notizia di una ventina di monaci buddhisti trucidati, ma la realtà delle cose è ben lontana, i monaci ad essere stati uccisi in quell’occasione sono stati centinaia e centinaia”.
Interrogato sulla situazione dell’industria dell’action movie in questi anni Sly confessa: “Oggi gli action movie sono molto meno fisici di un tempo. Ai tempi miei e di Arnold Schwarzenegger erano i muscoli a farla da padrone, mentre oggi ci sono i computer e le tecnologie. Non dico che sia peggio o meglio, ma solo un approccio diverso al genere”.
Nella sua classifica personale dei quattro Rambo Sylvester Stallone mette al primo posto il primo capitolo: “Il primo film è un po’ come il primo figlio: ha i suoi difetti ma l’affetto che provo per quello supera gli altri. Al secondo posto metterei sicuramente quest’ultimo. Poi un pari merito tra il secondo, che rappresenta la massima espressione tipicamente hollywoodiana della fantasia maschile, e il terzo. A proposito del terzo (che racconta l’impegno di Rambo in Afghanistan contro i russi ndr) io sconsiglio sempre di fare un film che parli di politica attuale: due settimane prima che uscisse il mio film Gorbaciov ha dato due baci sulla guancia di Reagan ed ecco che io sono diventato il vero nemico; ovunque andavo a presentare il film mi fischiavano ed insultavano”.
Poi il solare attore americano si scurisce in viso quando confessa di non essere potuto andare in Birmania: “Ho chiesto di potermi recare in Birmania, come fanno altro miei colleghi vedi Angelina Jolie in Iraq e Gorge Clooney in Darfur, per testimoniare al meglio quella situazione drammatica, ma il governo del Myanmar mi ha detto che non ero ben accetto. Questo fa capire quanta omertà c’è in quella zona del mondo”.
Immancabile una domanda sulle prossime presidenziali, che vedono Sly schierato per McCain: “Innanzitutto devo dire che io non darei retta a ciò che dicono gli attori sulla politica: non ci capiscono nulla! Io mi sono schierato per McCain non perché è un reduce del Vietnam come Rambo, ma perché mi ispira fiducia: sono del parere che in questo momento il Paese, dopo anni disastrosi, si debba affidare ad un uomo d’esperienza e non ad un novellino. Un domani Hillary e Obama saranno certamente due star della politica, ma oggi non sono ancora pronti”.
Alla fine della conferenza l’ex Rocky ammette di non voler fare di questo il suo ultimo Rambo: “Se dovessi farla finita con Rambo sarei depresso. Ho voluto lasciare un finale aperto perché ho ancora tanto da raccontare sul personaggio, e spero con tutto il cuore di avere la possibilità di farlo”.

1 commento:

sebastiano ha detto...

ma riguardo al sesso gliel'hanno fatta seriamente o scherzosamente?, certo che la gente e' stupida!, che domanda stupida che gli hanno fatto!, SONO DEI GRANDISSIMI FIGLI Di PUTTANA quelli che gli hanno fatto questa domanda!, ciao e rispondetemi presto!