lunedì 11 febbraio 2008

Woody Allen chiude la sua trilogia londinese senza infamia né lode - Recensione di Sogni e delitti


Londra. Ian e Terry sono due fratelli squattrinati, ma dai vezzi costosi. Il primo, ammaliato da una magnetica attricetta, insegue il sogno americano e l’affare della vita in California, l’altro, un meccanico dei sobborghi, si consuma tra alcool e gioco. Spronati da uno zio facoltoso e dalla dubbia integrità morale si ritrovano invischiati fino al collo in una cosa ben più grande di loro, rimanendone poi impantanati.
Il newyorkese, stacanovista indefesso della cinepresa, chiude la sua trilogia londinese non proprio in bellezza. Cassandra’s dream (ignobilmente ribattezzato Sogni e delitti qui da noi) non tocca i livelli, tra l’altro ben lontani tra loro, né del fiore all’occhiello Match Point né del deontologicamente alleniano Scoop.
Il tema della scalata sociale, onnipresente in Match Point, viene qui propinato in modo più opaco e forse meno efficacemente maniacale, i toni ironici e il caustico sarcasmo del cineasta accantonati per far spazio ad una storia dai risvolti noir, priva però delle travolgenti passioni di Match Point.
Visivamente la pellicola ha tutti i pregi del caso: la fotografia nei film di Allen risulta più che spesso un ingrediente ben dosato ed imprescindibile. La direzione del cast è come sempre impeccabile: Colin Farrell inscena un personaggio insicuro e nevrotico con un’interpretazione spintasi ben oltre le più lecite aspettative; Ewan Mc Gregor conferma ancora una volta di saper passare da un personaggio all’altro con discreta dimestichezza, senza eccellere mai però e attestandosi ormai come un professionista di livello medio-alto (cosa non proprio auspicabile per un artista). Straordinario invece, nei panni dello zio, Tom Wilkinson (già nominato agli Oscar per Michael Clayton): nelle poche scene in cui appare lascia un segno permanente per tutta la durata del film.
La mania di sfornare film come fossero abiti di sartoria, belli ma spesso superflui, non alimenta affatto l’originalità delle opere di Allen, e anche questa volta ne abbiamo una conferma. Ormai ci si avvicina all’opera del newyorkese sapendo già che ci si muoverà all’interno dei soliti paletti: la presenza di uno (o più) omicidi, la questione sociale affrontata in modo più o meno velato, la caustica ironia di Woody (quando recita anche) e la presenza immancabile della femme fatale, qui con le sembianze dell’indigena Hayley Atwell, vista solo in qualche produzione televisiva della BBC.
Sogni e delitti risulta comunque (a tratti) godibile e ben diretto, giovando nei suoi picchi di alcune sequenze vividamente pregne di pathos, quanto mai accostabili ai momenti di un’immaginifica tragedia greca (Match Point fa ancora capolino).
In conclusione Cassandra’s dream si può tranquillamente annoverare nel (troppo) lungo registro di Woody Allen tra quei film belli ma non strettamente indispensabili.

Voto 65/100


Trailer

2 commenti:

Valentina Ariete ha detto...

E dillo che sto film t'è piaciuto meno perchè non c'era quella porcona di Scarlett!!!

Non mi insultare Ewanuccio che è sul podio dei miei attori preferiti!

Cmq me lo vado a vedere lo stesso 'sto film, anche se me l'hai stroncato!

Valentina Ariete ha detto...

Ho visto il film: non sono proprio d'accordddddddooooooooo!!!!

Ho scritto la mia recensione.

Fammi sapere che ne pensi!

Ciaoooooooo