martedì 26 febbraio 2008

Recensione de Il mattino ha l'oro in bocca - Uno scanzonato film sulla vita di Marco Baldini di Viva Radio 2




Marco Baldini lo conosciamo tutti, è un presentatore radiofonico di successo, la ‘spalla’ di Fiorello dai tempi di Radio Deejay. Si potrebbe pensare che uno così non ha problemi, in radio se la ride, fa lo scemo. Ma la vita vera è un’altra cosa. Il mattino ha l’oro in bocca racconta, come il romanzo autobiografico di Baldini ‘Il giocatore’ da cui è liberamente tratto, gli anni dell’ascesa al successo ma anche della mania per l’azzardo sfociata in raccapriccianti eventi legati al mondo dell’usura e della criminalità.
Dopo il crudo e sperimentale Pater Familias Patierno ripone la spada ed impugna il fioretto, dalle scabrose sequenze della sua opera prima girata con attori non professionisti cambia registro e si confronta col grande pubblico, presentando un prodotto dall’appeal commerciale non indifferente: Germano, la Stella, la Chiatti e la storia vera di Baldini, e di riflesso anche un po’ di Fiorello, portano già di loro la grande massa ad affacciarsi incuriosita. La crudezza e l’indigeribilità del precedente vengono rimpiazzate dal tono scanzonato del film, che invece sdrammatizza anche le situazioni più imbarazzanti per il protagonista.
Il lavoro del cineasta napoletano si è concentrato soprattutto sul creare un personaggio, e una storia di conseguenza, che vivesse di vita propria, senza voler inscenare una fotocopia filmica delle vicende realmente accadute al dissennato toscanaccio. Portare al cinema un’imitazione di Baldini e Fiorello, personaggi ben delineati nell’immaginario comune, sarebbe stato fatale per il progetto, il tutto sarebbe ben presto scaduto in un avanspettacolo ridereccio o poco più.
La voce fuori campo del protagonista è l’unico momento in cui si ha la percezione delle sensazioni dello stesso, la figura di Baldini viene fortemente caratterizzata da un distacco da tutto ciò lo circonda (amore, famiglia, lavoro) e l’unica vera passione, che sembra essere anche il segreto del suo talento al microfono, è la pulsione per le corse ippiche. Patierno non si prende la briga di andare troppo a fondo né nel mondo del gioco dove il protagonista ritrova sé stesso né in quello della radio dove Marco muove i primi passi e riscuote i primi successi, focalizzandosi invece sulle luci e le ombre dell’esistenza di un uomo dissennato, un po’ bambino, un po’ malato. Questo è sicuramente il difetto maggiore del film, che lascia intravedere tante, forse troppe, cose, senza poi analizzarle come si deve e lasciando un fastidioso retrogusto d’insoddisfazione in chi lo guarda.
Elio Germano ha fatto un gran lavoro per creare un personaggio distante da quello reale, ma in cui il pubblico potesse riversare e soddisfare la sana curiosità che c’è intorno ad un progetto del genere, senza deludere nessuno e dando un’interpretazione molto personale alle vicende. Il 27enne romano conferma ancora una volta di saper lavorare sia dietro che davanti la macchina da presa, di costruire i personaggi nel dettaglio con cura maniacale. Tutto questo fa sì che Germano risulti sul grande schermo plausibile in ogni ruolo, mettendo un po’ di sé nei personaggi che inscena.
Intorno a lui un ottimo cast di contorno, segno di una forte fiducia nel progetto da parte della produzione, nel quale, oltre a Laura Chiatti, Martina Stella, Gianmarco Tognazzi e Dario Vergassola, troviamo il grande Umberto Orsini nei panni di Zio Lino, uno strozzino emigrato a Milano. Menzione particolare per il bravo Corrado Fortuna che interpreta uno spassoso Fiorello in una versione selvaggia ai limiti del surreale tutta da vedere.
Tirando le somme Il mattino ha l’oro in bocca risulta nel complesso un progetto, non dalle grandissime ambizioni artistiche, ma ben riuscito. Patierno ha saputo vendersi al grande pubblico senza scendere a troppi compromessi, confezionando una pellicola ben girata e di discreta qualità che soprattutto, cosa fondamentale, si lascia guardare con piacere.

Voto 65/100

Trailer

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