lunedì 2 novembre 2009

Ecco i vincitori del Festival di Roma: Brotherhood e Giorgio Diritti fanno il pienone, per le interpretazioni premi per Helen Mirren e Castellitto


Si è chiusa la quarta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma con il trionfo, meritato, di "Brotherhood", coraggioso film danese che racconta con garbo la storia d'amore omosessuale nata curiosamente all'interno di un gruppo di movimento neonazista. Una pellicola che taglia in due un argomento difficile, all'interno di un registro formale impeccabile. La Giuria del Festival fa pieno centro, e sceglie il migliore tra quelli in concorso.

Il regista svela anche un curioso retroscena: "Abbiamo avuto tutti molta paura mentre giravamo il film, perchè in quei territori la presenza neonazista è molto forte".

Il pubblico invece ha dato la propria preferenza a "L'uomo che verrà" di Giorgio Diritti, che si è aggiudicato anche il Marco Aurelio d'Argento della Giuria. Il film racconta con toni realistici la strage di Marzabotto nel '43. Il regista dice: "Spero che questa vittoria dia un segnale importante, e sia un buon auspicio per il futuro del cinema italiano, è davvero bello quando c'è uno scambio del genere con il pubblico e si regsitra un tale apprezzamento ".

Ad aggiudicarsi invece il premio come Miglior Attore , il Marco Aurelio d'Argento, è, senza sorprese, il profondo Sergio Castellitto di "Alza la testa" nei panni di un padre single che ne passa di tutti i colori, la migliore interprete invece è stata l'irreprensibile Helen Mirren per "The last sation" di Michael Hoffman.
L'interprete italiano ha commentato così: "Ogni premio è un dono, ma anche un'arma a doppio taglio: una gratificazione e una responsabilità a far sempre bene, se non meglio. Spero vivamente che questo premio porti fortuna a questo film, che uscirà il 6 novembre ed intorno al quale c'è già grande attesa. Ora scappo in Toscana dove sto girando un film in cui sono attore e regista, una divertentissima commedia con Laura Morante, Barbara Bobulova e il ritorno del mitico Enzo Iannacci".

Infine alla mitica Meryl Streep, protagonista indiscussa della premiazione e di questa intera edizione, il già annunciato Marco Aurelio alla Carriera. La sessentenne attrice statunitense ha ringraziato commossa il Festival e la città.

Gli altri premi:

- Marco Aurelio d'Argento al miglior documentario della sezione L'altro cinema I Extra: "Sons of Cuba" di Andrew Lang
- Marco Aurelio Alice nela città: "Vegas" di Gunnar Vikene.

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