domenica 16 novembre 2008

Intervista a Juan Antonio Bayona, sorprendente regista esordiente di The orphanage


È arrivato, anche se in ritardo rispetto al resto d’Europa, anche da noi il fenomeno del cinema europeo del momento, “The orphanage”. Vincitore di 7 Premi Goya in Spagna è rientrato anche nella corsa agli Oscar come Miglior Film Straniero, non finendo in cinquina però, ed è tra i favoriti alla vittoria dell’EFA 2008.
Impossibile non notare l’influenza sia di Guillermo Del Toro, che ha presentato il film in giro per il pianeta, che di Alejàndro Amenàbar nell’opera, il regista, alla prima esperienza al cinema, Juan Antonio Bayona ce la racconta così: “Mi sono ispirato molto al lavoro di Narciso Ibáñez Serrador, che ha girato due film: “Ma come si può uccidere un bambino?”e “La residencia”. Soprattutto quest’ultimo mi è stato di grande ispirazione, una pellicola del 1969 che ha incredibilmente precorso i tempi, sia per la sceneggiatura che per l’ambientazione. Altri film a cui mi sono ispirato sono ovviamente “The Others” di Alejandro Amenabar ed anche a “Lo spirito dell’alveare” di Victor Erice”.


Una cosa che salta subito all’occhio vedendo il film è la diversità ed il distacco che prende dalla produzione statunitense di genere: “Ritengo che il miglior cinema horror e fantasy si faccia in Europa oggi come oggi. In America ci sono grandi produzioni ma la qualità non sempre è di buon livello, invece in Europa si ha più coraggio di sperimentare e, sia in Spagna che in Francia, si fanno perciò film più trasgressivi che non si limitano a rientrare nei dettami di genere”.
Magistrale l’interpretazione di Belèn Rueda, a cui molti attribuiscono gran parte dei meriti della riuscita dell’opera, il regista ci racconta la sua scelta: “Lei aveva lavorato nel cortometraggio di un mio amico e l’avevo ovviamente apprezzata in “Mare dentro” di Amenabar, a cui come ho già detto mi sono molto riferito, quindi scegliere lei per me è stato un po’ come chiudere un cerchio. Sono stato assolutamente ripagato della scelta, ha dato anche più di quello che potevo aspettarmi, è stata fantastica”.
Dopo il successo internazionale che “The orphanage” ha riscosso la carriera dell’esordiente Bayona sembra poter prendere un velocissimo decollo, ci illustra i progetti per il futuro: “Sto sviluppando un paio di progetti attualmente: uno, ancora una volta in collaborazione con Guillermo Del Toro, prodotto dalla Univesal, che tratterà di un’isteria di massa negli Stati Uniti scaturita per volontà del governo e l’altro in Spagna visto che voglio lavorare sia all’estero che in patria, dato il forte legame che mi lega alla mia terra”.

Tommaso Ranchino

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