domenica 16 novembre 2008

Intervista al cast de La fidanzata di papà


Si riaffacciano al cinema Massimo Boldi e la sua cricca con “La fidanzata di papà” che uscirà in 600 copie, andando a dar fastidio a James Bond. Abbiamo incontrato l’intero cast del film.
Nel film si fa riferimento, neanche troppo velato, a Barack Obama. Boldi ce lo spiega: “Sicuramente siamo in tema con i nostri giorni, ed il nome che poi Simona mi rivela alla fine si dovrebbe capire tra le righe che è lui. Non l’abbiamo detto perché mi sembrava fosse una cosa esagerata, l’importante era farlo capire”. Enrico Oldoini, regista e sceneggiatore, aggiunge: “Quando abbiamo scritto a Febbraio la sceneggiatura abbiamo scommesso sulla vittoria di Obama. Sia nella sceneggiatura che nelle riprese ci sono delle scene che fanno espresso riferimento a Obama, noi le abbiamo tagliate perché ci sembrava troppo sfrontato. Abbiamo preferito poi alludere, senza dire il nome e senza precisare”.
Immancabile il riferimento alla battuta sull’abbronzatura, che assomiglia molto ad alcune gag del film, del neo Presidente degli Stati Uniti fatta dal premier Berlusconi, anche produttore di fatto visto che il film è targato Medusa, Boldi ridendo ci dice: “Non ci mettiamo d’accordo prima, forse lui ha preso da noi probabilmente. È così veloce che è riuscito a leggere nel nostro pensiero come E.T., un extraterrestre”.
La coppia che funziona di più sullo schermo è quella formata da Teresa Mannino e Nino Frassica, che ci raccontano l’esperienza: “Il mio lavoro sul personaggio – dice la Mannino - è stato inesistente, essendo io una siciliana pettegola e gelosa mi veniva molto naturale. Non ho lavorato né sul carattere, né sui movimenti.
Con Nino ci siamo subito, da buoni siciliani, squadrati da lontano, poi però devo dire che io ho seguito tutte le indicazioni di Nino, che mi ha fatto ridere quando ero una ragazzina. Lui e Massimo sono stati dei maestri sul set”.
Frassica, al solito pungente, ci confida: “Ho inserito di mia invenzione il fatto che il mio personaggio parlasse in terza persona. Devo ringraziare un tronista di Uomini e Donne, che diceva: ‘Giovanni non fa così, Giovanni è un’altra persona’ ed io mi chiedevo: ‘Ma chi è sto Giovanni?’. Poi ho scoperto che Giovanni era lui. Subito dopo aver visto la trasmissione ho chiamato Enrico e glielo ho detto, lui è stato subito d’accordo”.
Per la prima volta la Canalis veste i panni della cattiva: “E’ la prima volta che mi trovo a far questa parte negativa, prima nei pochi ruoli che ho avuto in fiction e in qualche film ho sempre fatto la bambolina. Felicity è la cattiva della storia che cerca di mettere i bastoni tra le ruote ai piccioncini, poi però alla fine c’è un cambiamento in positivo”.
Simona Ventura, arrivata in ritardo a causa dei suoi innumerevoli impegni televisivi, racconta l’esperienza sul grande schermo: “Ero molto preoccupata, non essendo il cinema il mio mondo. Enrico, siccome ero terrorizzata da questa idea, è venuto a Milano ed abbiamo preparato le parti prima. Mi ha fatto capire cosa voleva da me: un personaggio molto diverso da quella che sono in tv. Mi ha detto di sottrarre tutto quello che avevo addosso. Il film è stato girato molto in presa diretta, massimo 2 o 3 ciak. Spero che questa sia la ciliegiona sulla tortona di un’annata davvero piena”.
Nonostante tutti gli impegni che la Rai le sottopone la Ventura, in chiusura, non nasconde di voler continuare ed intraprendere una carriera come attrice: “I tempi del cinema sono diversi da quelli televisivi, per me è stata una vacanza quella di Miami. Mi sono trovata benissimo con il resto del cast, d’altronde il successo nasce dallo spogliatoio in ogni cosa che uno fa. Mi piacerebbe fosse questa una seconda parte della mia vita, anche perché dico sempre che forse è arrivato il momento di dosare un attimo le forze. Mi piace cambiare, amo molto il cinema, appena posso ci vado. Un domani potrebbe essere il mio futuro”.

Tommaso Ranchino

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