venerdì 31 ottobre 2008

Gianluigi Rondi stila un bilancio del Festival Internazionale del Cinema di Roma

Gianluigi Rondi, in attesa della premiazione delle 18,30, incontra la stampa per fare un bilancio della prima edizione del Festival che lo vede timoniere.
Si dice soddisfatto prima di tutto degli eventi collaterali alla selezione ufficiale, con particolare riferimenti al mercato, The Business Street, e agli Stati Generali del Cinema, dei quali dice: “Si sono gettate le basi legislative e giuridiche per tutto quello che sarà il cinema a venire, ci vuole una legge che coordini e riassatti l’intero sistema cinema”.
Soddisfatto anche dell’attenzione che hanno ricevuto le mostre, in particolare quella del ’48, che unisce senso civico e passione per il cinema del Presidente della Fondazione Cinema per Roma. Di grande valenza, emotiva e cinematografica, gli omaggi agli scomparsi, che hanno dato l’occasione di recuperare materiale interessante ed inedito.
La cosa che non gli è piaciuta invece, e questo lo si sapeva già visto che lo aveva esternato in più sedi ed occasioni, è stato l’eccessivo materiale in concorso. “Quattro film in concorso al giorno – dice – sono davvero troppi. So che per voi della stampa è impossibile vederli tutti. Essendo io un critico mi arrabbio perché so che bisogna scelgiere, ma i film in concorso devono esser potuti visionare tutti. Prometto che questa cosa verrà rettificata il prossimo anno”. Rondi precisa che comunque la colpa non è dei selezionatori, che, quando lui è salito in corsa, avevano già selezionato il materiale, e non potevano comportarsi altrimenti.
Proprio riguardo i selezionatori Rondi auspica delle novità, che spera siano apportate già dalla prossima edizione: “Spero che chi vorrà occuparsi della selezione avrà con me uno scambio d’opinioni. Abbiamo l’11 novembre un Consiglio Direttivo della Fondazione dove esporrò le mie idee, ci metterò sicuramente la non completa autonomia dei direttori”.
Rassicurazioni invece sul fronte location per le prossime edizioni, il contratto con l’Accademia di S. Cecilia è stato prolungato fino al 2001.

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