giovedì 30 ottobre 2008

Intervista al regista polacco Zanussi e all'attore ucraino Stupka, regista ed attore di With a warm heart

Zanussi questo film segna un suo ritorno alla commedia. Perché questa scelta?

Krzysztof Zanussi: “Mi sembrava che era arrivato il momento in cui dovevo cercare di dire cose serie in una commedia nera. Pensavo di poter inserire l’atteggiamento nichilista in un forma comica. Fa sempre ridere qualcosa che si smaschera, che è finto: un uomo che induce la potenziale vittima al suicidio, dicendo cose in cui non crede minimamente, mi sembrava potesse essere un ottimo soggetto”.

Il film si chiude troppo presto e con troppo buonismo, dopo il trapianto Dopo trapianto si chiude in maniera troppo veloce. Basta un cuore nuovo?

K.Z.: “Ho voluto inserire un forte elemento di favola, non realistico. Non è il cuore nuovo a suggerire la redenzione del personaggio, bensì il pericolo della morte. Quando tutto finisce volevo lasciare forte la sensazione che la vita vale qualcosa.
Il cuore poi sin dal medioevo è rappresentato come fosse il centro dell’anima, anche se i processi emozionali e spirituali si svolgono nel cervello. Il cuore ha una forza metaforica: un cuore nuovo può salvarti anche sul piano spirituale, oltre che quello fisico”.

Bohdan Stupka lei è stato Ministro della Cultura della Repubblica ucraina ed ha un’esperienza incredibile come attore alle spalle. Come si è trovato a lavorare con Zanussi?

Bohdan Stupka: “E’ la prima volta che faccio una commedia nera. Mi piacciono ruoli tragici, li preferisco. Insieme a Zanussi avevo già lavorato ne L’allodola, uno sceneggiato per la tv, visto che si dice che Dio ama tre volte, io vorrei tornare a lavorare con lui per una terza volta.
Abbiamo fatto le prove ed abbiamo discusso insieme sul personaggio. Abbiamo creato la figura insieme, non ho avuto nessuno come esempio o modello, però nella vita vedo tante persone che pensano con i soldi e non con il cuore. Vedo tante persone vuote dal punto di vista spirituale, vogliono avere la pancia piena e possedere cose belle. La nuova oligarchia che è arrivata da noi, da voi già esiste da anni”.

Il suo film si pone come forte critica alla natura dell’uomo, ma anche alla società moderna, ce ne vuole parlare?

K.Z.: “Non accetto una visione del mondo in cui l’uomo sia solo un prodotto della società. Infatti nel film quando il personaggio di Stupka deve decidere a chi lasciare i propri averi per danneggiare maggiormente il mondo la scelta ricade sui teorici del nichilismo, che escono dal film come il miglior modo per distruggere le generazioni future.
La figura del giovane ipersensibile e iperidealista che non trova spazio nel mondo è una figura retorica, molti ragazzi oggi rifiutano il gioco del mondo, e questo deve essere trasferito in un atteggiamento pratico, non autolesionista come accade al protagonista che vuole togleirsi la vita. Alla fine troverà un suo spazio dove realizzarsi, aiutando gli animali. Il suo personaggio e le nuove generazioni hanno la necessità di vedere qualcosa di disinteressato”.

In Polonia l’opinione pubblica ha gridato allo scandalo quando ha saputo che nel suo film ci saraebbe stata la cantante pop Doda, ci parli di com’è andata.

K.Z.: “Vedo che le voci della nostra provincialità arrivano anche qui da voi. Abbiamo una cantante pop di pessimo gusto in Polonia, molto volgare. L’ho chiamata per inscenare la metafora del cambiamento a tutti i livelli. Il collegamento mio con la ragazza ha creato grande agitazione tra l’opinione pubblica ed anche tra gli attori, era un mio scherzo in buona fede da inserire nel film. Certi attori pensavano non si potesse recitare insieme ad un mostro mediatico del genere. Il film ha procurato a lei, che tra l’altro canta bene ed è bella, molte copertine”.

Progetti per il futuro?

K.Z.: “Ho in progetto di dirigere una Medea a Siracusa, è un’opera impegnativa e tragica, con la Medea non si gioca. Alla mia età si hanno tantissimi progetti non realizzati, ma io sono ancora pronto”.

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