venerdì 10 ottobre 2008

Incontro con il cast di No Problem - Vincenzo Salemme, Sergio Rubini e Giorgio Panariello


A Roma per presentare il suo ultimo lavoro No Problem, Vincenzo Salemme incontra la stampa accompagnato da Giorgio Panariello, Sergio Rubini, Iaia Forte, Aylin Prandi e Cecilia Capriotti.
Per la prima volta ci viene proposta la coppia Salemme – Rubini, che ha una sintonia particolare pur essendo all’esordio (chissà se avrà un seguito?): “Avevo una gran voglia di lavorare con lui – dice Rubini - e gliel’ho dimostrato anche sul set, lasciandomi andare al suo mondo. Poi noi abbiamo la stessa formazione, veniamo entrambi dal teatro”.
Di nuovo vicino a Salemme c’è Panariello come in SMS, che interpreta un folle come aveva già fatto in un film di Pieraccioni, che dice: “Evidentemente mi vedono come un idiota…Tralasciando gli scherzi è sempre difficile mantenersi su quella sottile linea, per non scadere poi nella macchietta. Devo chiedere grazie ai registi che mi danno la possibilità di dimostrate che si può essere credibili anche al cinema pur essendo io un comico di derivazione televisiva, ed è questa la sfida che accetto ogni volta che vado sul grande schermo”.
Quando la discussione si sposta sul lavoro dell’attore Salemme afferma che “Un attore deve saper recitare in tutti i generi. Non esiste il personaggio comico o drammatico, esiste il personaggio, poi devi far ridere a seconda della situazione. Alberto Sordi non era un comico, era il più grande attore esistente, e rendeva buffa le situazioni”.
Rubini, al solito profondo ed ermetico, dice: “L’attore è spesso una persona con dei problemi d’identità, e allora spesso un’identità in prestito, come quella ad esempio di un personaggio che funziona sul grande schermo, può rimanerti vischiosamente addosso, come una maniglia a cui ci si può attaccare”.
In No Problem il regista partenopeo ha riportato alla ribalta icone del teatro italiano quali Anna Proclemer, Oreste Lionello e Gisella Sofio, come fosse un’indicazione per il cinema e la fiction italiana: “Penso che un attore bravo in teatro è bravo anche al cinema, io prenderei sempre attori che abbiano fatto anche teatro, penso che siano più credibili, non ti distrai quando li guardi. Di fiction se ne devono fare tante, se pescassero più dal teatro i registi farebbero un buon lavoro alla fiction in generale […] Penso siano sempre esistiti i prodotti fatti bene e quelli fatti male, essendosi ingrandito il mercato penso semplicemente che entri nel business più gente meno brava, però quelli bravi arrivano sempre. Non credo che le contaminazioni di scarso talento possano addirittura rovinare un ambiente”.
Salemme è al decimo anno della sua carriera da registae continua anno dopo anno : “Ovviamente a seguito dell’evoluzione del mestiere adesso uso il mezzo con maggior sapienza. Poi io se non lavoro vado in crisi e il cinema è un’ulteriore occasione di lavorare. Mi piace fare sia teatro che cinema, grazie al cinema il teatro si tiene vivo, purtroppo questo è un Paese in cui il teatro non ha facile diffusione ed allora il teatro porta idee al cinema e il cinema porta diffusione. Sono due linguaggi diversi dello stesso progetto nel mio caso”.
Alla fine della conferenza stampa Panariello annuncia che Salemme sarà il regista del prossimo film ad episodi formato dagli sketch del comico toscano: “Siccome io penso di non saper fare il regista ho chiesto a Vincenzo di fare la regia del mio prossimo film, siccome mi sono trovato benissimo con lui. Quando la mattina arrivi sul set e la troupe ti chiede: ‘’Ndo a mettemo a machina?’ (dialetto romano n.d.r.) lì io trovo dei problemi, in Al momento giusto c’era qualcosa dal punto di vista tecnico che non mi era garbato”.

Tommaso Ranchino

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