venerdì 3 ottobre 2008

Conferenza di presentazione del III Festival del Cinema di Roma - Famiglie, Italia e poche star


Il luogo è la Sala Sinopoli dell’Auditorium di Roma, l’occasione quella di presentare a stampa e mondo intero il nuovo Festival del Cinema di Roma, che si terrà tra il 22 e il 31 ottobre.
Il primo intervento viene affidato al Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo che assicura e tranquillizza tutti i presenti, pur ringraziando con una vena di nostalgia il Presidente uscente Goffredo Bettini, che la Regione continuerà ad affiancare il Comune nel sostenere il Festival e, addirittura, che se il Comune si dovesse tirare indietro nei prossimi anni, sarà proprio la Regione ad affibbiarsi il carico di sostenere l’organizzazione della manifestazione.
Quando ho detto che qualora altre istituzioni si fossero tirate indietro, la Regione avrebbe mandato avanti con le proprie forze la Festa è perché a Roma il cinema è centrale nella vita della città, per non parlare di Cinecittà e delle migliaia di lavoratori che alimentano i mestieri del cinema. La Festa del Cinema è patrimonio della città, e noi dobbiamo essere garanti della sopravvivenza di questa. E quando dalla Regione Veneto mi chiedono perché sostengo la Festa, rispondo: ‘Perché non dovrei?’ Sostengo i distretti industriali e allo stesso modo sostengo quello dell’audiovisivo”.
Lo segue sul palco un telegrafico Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma, che chiede semplicemente agli organizzatori: “Fateci sognare!”.
E proprio sogno, immaginazione, divi e lustrini è quello che i presenti in sala si aspettano.
La chioccia Gianluigi Rondi, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, segnala, pur non avendo visto i film ci assicura, il filo conduttore che attraversa la manifestazione riguardante le famiglie del cinema italiano: ci sarà il primo film del figlio (Brando) di Christian De Sica, in cui il padre sarà il protagonista e si parlerà del nonno Vittorio, poi ci sarà con un film la famiglia Rossellini, i Tognazzi con il film di Mariasole che aprirà il Festival, ci saranno i Manfredi ed ancora i Vanzina per ricordare Steno.
Ad un primo sguardo del programma, però, le differenze dalle precedenti edizioni ci sono eccome, e riguardano soprattutto la sezione Anteprima, di cui si occupa Piera Detassis, la quale assicura di aver voluto trasgredire ai luoghi comuni che si affibbiano ai Festival. Il primo: solitamente non si apre con un film italiano, quest’anno sarà invece il film di Mariasole Tognazzi, L’uomo che ama, a dare il via. Racconta la storia di un uomo che soffre per amore, questo rovesciamento tra uomo e donna sarà un filo conduttore dell’intera sezione. Ci sono ben 21 film italiani in tutte le sezioni, mai stati così numerosi. L’altro luogo comune da sfatare è quello che riguarda i generi: solitamente le commedie non vengono molto considerate, invece qui ce ne saranno ben 4, tra cui Easy Virtue di Stephan Elliott con Jessica Biel e Colin Firth (entrambi a Roma), che potrebbe essere la sorpresa su cui puntare.
Questo potrebbe essere un Festival sui generis e sui generi- gioca con le parole la Detassis- ci sono rappresentati tutti i generi”.
L’ultimo luogo comune è quello che riguarda il glamour e il red carpet. Troppo spesso le critiche fatte alle precedenti edizioni si sono scagliate sull’inflazione di star d’olteroceano, per di più strapagate per venire, che hanno calpestato il tappeto rosso dell’Auditorium, quest’anno allora spazio ai cast europei, attori della nuova generazione del cinema continentale avranno una grande rilevanza. La preminenza degli interpreti culminerà con l’omaggio a Viggo Mortenesen (al Festival con Good e Appaloosa), che festeggerà i suoi 50 anni a Roma, che mostrerà i molteplici talenti dell’interprete de La promessa dell’assassino di David Cronenberg. E proprio Cronenberg sarà protagonista di un incontro con pubblico e stampa, nel quale commenterà dal vivo alcune scene dei suoi capolavori.
Sicuramente avvincente il duello che contrapporrà Edward Norton a Colin Farrell, che sarà a Roma, nel film, in concorso, Pride and glory di Gavin O’Connor.
Altre novità saranno la presenza imprescindibile della musica, si esibiranno, tra gli altri, Carmen Consoli prima della proiezione de L’uomo che ama del quale ha curato la colonna sonora e la S.N.A.P. Band, una band composta da 15 attori italiani e capitanata da Silvio Orlando, che si esibirà prima di Parlami di me targato famiglia De Sica.
Gli occhi saranno puntati anche su 8, un film firmato da otto registi, tra cui Wim Wenders e Gus Van Sant, che si ispira agli otto obiettivi fissati nel settembre 2000 dall’Onu per migliorare la vita della popolazione mondiale. Il progetto ambizioso verrà presentato a Roma in anteprima mondiale e 6 registi su 8, non è ancora lecito sapere chi, hanno già confermato la presenza all’Auditorium.
Ed ancora The Duchess con Keira Knightley, Galantuomini di Edoardo Winspeare con Donatella Finocchiaro, Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari con Elio Germano e Valentina Lodovini e Der Baader Meinhof Komplex di Uli Edel.
Chiude le formalità il Sindaco di Roma Gianni Alemanno che, con veemenza, afferma: “Ci sono state delle polemiche tra Roma e Venezia sulla possibilità o meno di istituire questo Festival, da un lato noi diciamo che agiamo con uno spirito di complementarità rispetto ad altri eventi nazionali, da un altro lato però rivendichiamo una centralità da questo punto di vista, perché se Roma non è il punto in cui si manifesta tutta quell’attenzione che il popolo italiano ha avuto verso il cinema nessun’altra città può farlo. Roma, per Cinecittà e per tutto quello che abbiamo dietro le spalle, è la città ideale per fare tutto questo. Complementarità quindi, ma anche consapevolezza della centralità della città di Roma rispetto questa realtà”.




Sezioni del Festival:

- Anteprima: i film in concorso e fuori concorso, un’attenzione particolare viene rivolta agli interpreti, per questa che è forse la sezione più attesa e prestigiosa della manifestazione.
- L’Altro Cinema: documentari, lungometraggi ed approfondimenti su registi ed attori, la sezione curata da Mario Sesti porta alto il vessillo della qualità e dell’indipendenza più assoluta. Nelle precedenti edizioni si è attestata come la sezione dal profilo qualitativo più alto.
- Cinema 2008: fa parte anche questa della selezione ufficiale del Festival. Lo sguardo qui viene rivolto soprattutto agli autori, dai più affermati a quelli emergenti.
- Alice nella città: la sezione del cinema per ragazzi, colloca il Festival in una dimensione maggiormente aperta al pubblico e ai fruitori meno avvezzi.

Tommaso Ranchino

2 commenti:

Valentina Ariete ha detto...

Abbiamo fatto un restyling eh?!

Tranne qualcosina il programma non mi pare proprio un granchè...

:-(

Tommaso Ranchino ha detto...

a me non piace affatto,certo su 30 film ,qualcosa di carino esce sempre fuori...

però le premesse non mi sembrano delle migliori...

tutto il cinema italiano migliore era a venezia..

staremo a vedere...